Nuotare tra i rifiuti in Italia

Nuotare tra i rifiuti in Italia

Ogni anno, quando la stagione permette una capatina, al mare la si fa volentieri, magari non per forza per fare il primo bagno dato che a maggio è ancora un po’ precoce tuffarsi, però è bello anche solo poter passeggiare in riva alla spiaggia e godersi l’atmosfera marina. Eppure sulle nostre spiagge è difficile concedersi anche solo una passeggiatina dato lo slalom da fare tra i vari rifiuti: ora vi racconto un po’ la situazione dei rifiuti presenti sulle nostre ‘belle’ spiagge.

Tra plastica e depurazione: cosa si trova sulle spiagge italiane?

Inevitabile appena arriva maggio la voglia di andare al mare: le belle giornate del mese pre-estivo sembrano chiamarci a gran voce e noi, perché no, cediamo a quel richiamo ben volentieri. Arriviamo in spiaggia belli carichi e ben propensi a goderci la spiaggia e le sue bellezze finché non ci rendiamo conto di quali siano le ‘bellezze’: cumuli di rifiuti sparsi qua e là ci danno il benvenuto. Non servono i poveri volontari di Legambiente che ogni anno almeno per due appuntamenti si ritrovano sui litorali italiani per liberarli dalle orde di rifiuti che li assediano: non bastano perché c’è sempre qualcuno che il giorno dopo torna a sporcare allegramente la spiaggia. Un lavoro sprecato allora quello di associazioni come Legambiente?

Nel mio piccolo spero proprio di no, perché non tutti abbiamo il senso civico spento e non tutti siamo disposti a dargliela vinta a quanti si divertono a infestare l’ambiente di rifiuti non riciclabili, eppure ogni anno la situazione è sempre la stessa se non peggiore quando si avvicina l’estate. A fare il punto della situazione spiagge è sempre Legambiente: i rifiuti che i volontari hanno trovato quest’anno sulle spiagge di tutta la penisola ammonta a più di 20mila unità sparse su una superficie pari a venti campi da calcio, ma ciò che più spaventa è che di queste 20mila e oltre unità l’80% siano oggetti di plastica. Quindi in riva al mare si trovano bottiglie, contenitori, tappi, secchi, stoviglie usa e getta, oggetti per la pesca, per non parlare degli odiosi mozziconi di sigarette e dei rifiuti che derivano direttamente dalla mancata depurazione come gli schifosi assorbenti (gente, smette di gettarli nel wc e iniziate a gettarli nel secchio dell’indifferenziato cavolo!).

Quali i rifiuti sulle spiagge italiane?

Quello che più mi stupisce è che ogni anno i volontari di Legambiente nel pulire le spiagge non solo ne trovano di ogni genere di rifiuti ma anche sempre più rispetto all’anno precedente: quest’anno per esempio nella loro operazione di pulizia hanno trovato in medio cinque rifiuti in più on 100 mq rispetto all’operazione di pulizia dello scorso anno. Volete sapere quali sono le spiagge su cui i volontari hanno messo mano? È presto detto: si parla di Ortona, Pisticci, Policoro, Pozzuoli, Pontecagnano, Eboli, Trieste, Anzio, Fiumicino, Genova, San Benedetto del Tronto, Fermo, Porto Sant’Elpidio, Ancona, Polignano a Mare, Brindisi, Pisa, Orbetello, Eraclea, Portopalo di Capopassero, Vittoria, Ragusa, Ginosa, Trappeto, Pachino, Noto, ovvero quasi tutte spiagge del sud Italia a parte qualche eccezione dell’estremo nord est.

Su tutte queste spiagge ad essersi aggiudicata il premio come rifiuto più popolare è la plastica e nello specifico le bottiglie di plastica sono finite sul podio, insieme a tappi e coperti in plastica e metallo, alle nasse, le reti e gli strumenti da pesca con cassette per il pesce. Gli odiati mozziconi di sigarette, quest’anno purtroppo, si sono aggiudicati un misero quatto posto, dopo di loro i rifiuti da mancata depurazione, le stoviglie, materiali da costruzione, flaconi di detergenti e sacchetti di patatine. Insomma, bella passeggiata in spiaggia tra i rifiuti, al bando il romanticismo!