Come si misura l’umidità con un Igrometro

come si misura umidita con un Igrometro

Quando si inizia a percepire una temperatura molto più alta di quella effettiva è perché l’aria è satura di umidità e questo ci fa sentire una temperatura reale di 25 gradi come se fosse di 28 gradi o più. Si tratta di una caratteristica peculiare dell’umidità, ecco perché oggi si usa misurare la quantità di umidità presente nell’atmosfera attraverso uno strumento specifico, l’igrometro. D’estate si sa che spesso accade di sentire più caldo di quel che si dovrebbe e questo è dovuto all’alto tasso di umidità presente nell’aria che fa percepire anche temperature non eccessive come se lo fossero perché l’aria è satura di umidità. Non tutti sanno che esiste da qualche decennio uno strumento in grado di misurare queste quantità di umidità che impregnano l’aria e si chiama igrometro.

Se non si sa esattamente cosa sia un igrometro, si potrebbe cercare di capire a che serve tramite una facile e semplice etimologia della parola che subito fa capire che si tratta di uno strumento che ha a che fare con l’acqua e questo ce lo dice il suffisso ‘igro’ che significa acqua e infatti, l’umidità è acqua condensata nell’aria che tende ad appesantirla. L’igrometro come si può supporre, è un mezzo di cui ci si serve soprattutto quando le temperature tendono ad aumentare, quindi soprattutto durante l’estate quando è più che necessario conoscere la quantità di umidità che infesta l’aria. L’umidità è provocata dalla presenza di vapore acqueo e proprio perché si tratta di una grandezza che non si può misurare in modo diretto e che quindi si può solo derivare da altre misurazioni, si usa l’igrometro per riuscire a ottenerla. Per esempio, è possibile derivare la misura dell’umidità valutando altre occasioni in cui agisce.

Il tasso di umidità quindi, si può conoscere solo tramite derivazioni in cui si utilizza igrometro digitale per arrivare a determinare con maggiore o minore precisione quanta umidità si trova nell’aria in un preciso momento. Il risultato cui perviene questo strumento è decisivo: per rilevare la presenza del vapore acqueo nell’atmosfera riesce attraverso diversi modi di valutazione di altri fenomeni in cui è coinvolta l’umidità, a giungere al vero valore dell’umidità e a quelli che sono i suoi effetti. Se si effettuano dei rilevamenti in base al potere comune a molte sostanze di cambiare il proprio stato e aumentare o ridurre il proprio volume, si riuscirà a pervenire al calcolo del tasso di umidità che infesta l’atmosfera in quel momento.

L’umidità quindi, si ottiene derivandola da altri fenomeni e non è una grandezza che si può misurare in modo diretto o usando altri mezzi anche i capelli: si sa che i capelli subiscono la presenza dell’umidità e da lisci tendono ad arricciarsi diventando al tatto quasi bagnati e questo è un modo per valutare il livello di umidità. Naturalmente l’igrometro non può essere usato con leggerezza né può essere affidato a mani inesperte che non ne capiscono niente di misurazioni indirette: per conoscere di preciso la quantità di umidità che appesantisce l’aria, non bisogna procedere in modo tradizionale ma per ‘derivazioni’ e per calcoli che solo chi è già esperto della materia può comprendere appieno e realizzare.