
Quello della Calabria si presenta da sempre all’uomo come un territorio che si distingue da una parte per la natura variegata al punto che nella stessa terra si hanno monti a strapiombo sul mare, dall’altra per l’essere una regione abbastanza caotica in quanto meta di turismo balneare. Oggi però si sta scoprendo la regione sempre più tanto che il turista non è contento e soddisfatto se non se ne va appagato culturalmente e sportivamente: in Calabria chi ama l’avventura non può rinunciare a un’escursione in rafts lungo le famose e famigerate Gole della Sila.
È meglio il Rafting o il canyong?
Come altre regioni italiane in cui le diversità si compensano e il territorio presenta innumerevoli spunti da poter sviluppare in altrettante idee di vacanza, dovete sapere che all’interno del Parco Nazionale del Pollino, che si trova tra Basilicata e Calabria, si estende la più grande zona protetta d’Italia nonché la seconda zona verde d’Europa, ovvero il cuore verde della Calabria.
Qui il tempo è scandito dal lento scorrere del fiume Lao che si origina dalle vette più alte della Serra del Prete, e che solo negli ultimi anni è diventato una tra le mete preferite degli sportivi italiani e non dato che è proprio lungo il Lao che è possibile praticare le più diverse discipline sportive adatte, però, solo a tipi particolarmente amanti dell’avventura e particolarmente temerari. Tra le discipline più praticate soprattutto non appena inizia la bella stagione, il rafting e il canyoning sono le predilette di ragazzi e adulti che hanno voglia e desiderio di mettersi alla prova sul serio.
La differenza che fa il divertimento
Come molti che leggono per la prima volta questi termini, anche noi non sapevamo esattamente a cosa corrispondessero per cui vogliamo illuminarvi: il rafting consiste nello scendere lungo un torrente in sella a un gommone pressoché inaffondabile e auto-svuotante, che viene chiamato appunto raft. Questo gommone, in genere, viene manovrato da quattro o al massimo otto persone attraverso le pagaie che servono loro per potersi destreggiare tra le rapide del fiume. Dall’altra parte, il canyoning altro non indica se non il “torrentismo” che, più o meno come il rafting, prevede la discesa in mezzo a strette gole, i canyon appunto, attraversati naturalmente da corsi d’acqua.
Nel canyoning, per attraversare le gole non c’è bisogno di usare alcun mezzo come per il rafting, servono solo piedi e gambe ben allenate. Entrambe le discipline richiedono una minima preparazione da parte di chi voglia affrontarle per la prima volta, perché sono facilmente praticabili e soprattutto nella pratica si è sempre accompagnati da un esperto che guiderà la ‘spedizione’. Le gole del Lao nel Parco del Pollino e quelle della Sila, nell’omonimo Parco Nazionale, sono davvero i posti ideali per praticare questo tipo di sport e lo consente soprattutto la particolare conformazione del territorio della Calabria, pieno di corsi d’acqua e di gole. Come accennato, ormai alla Sila arrivano sportivi da ogni parte d’Italia e d’Europa, alcuni per esercitarsi, altri per sfidare se stessi, ma tutti sicuramente per divertirsi e provare il brivido dell’avventura.