La modernità che avanza con il forno a microonde

Ormai è difficile trovare una cucina che sia sprovvista di un forno a microonde. Da quando sono stati messi in commercio, questi dispositivi hanno conquistato il mercato e quasi sostituito i forni e i metodi di cottura tradizionali.

Questo perché i forni a microonde vi permettono di scaldare, di scongelare e ora perfino di cuocere gli alimenti, il tutto in pochi minuti.

Le innovazioni dei forni a microonde

Una volta, i forni a microonde offrivano poche opzioni per quanto riguarda gli utilizzi e le modalità d’uso. Oggigiorno, invece, possono essere utilizzati al posto di forni da incasso e fornetti elettrici: consumano meno, sono più veloci e hanno esattamente le stesse funzioni.

Il forno a microonde, in pochi minuti può scongelare cibi estratti direttamente dal congelatore, e può riscaldare in pochi attimi alimenti precotti o avanzi di un pasto precedente. Ma oltre a queste opzioni base, ai nuovi modelli sono state aggiunte la funzione Grill e la funzione Crisp. La prima vi permette di cucinare direttamente i cibi nel microonde grazie alla presenza di un dispositivo a raggi infrarossi che griglia gli alimenti dorandone la superficie.

La seconda, invece, garantisce una cottura omogenea dei cibi raccogliendo e uniformando il calore nella parte centrale del forno. Grazie a queste due funzioni, potrete tranquillamente cucinare, grigliare e far lievitare gli alimenti in poco tempo e ad un consumo elettrico minore rispetto a quello dei forni tradizionali.

Ma c’è di più. Alcuni forni a microonde sono anche ventilati, proprio come i forni elettrici o da incasso. La ventola distribuisce il calore e fa girare l’aria calda in tutto il volume interno, garantendo così una cottura veloce, e permettendo alla superficie esterna dei cibi di asciugarsi, creando, così, una gustosa crosticina tutto attorno ad alimenti come polletti, patate e verdure.

I dettagli che contano

Per scegliere un buon forno elettrico a microonde ci sono delle caratteristiche tecniche da tenere in considerazione. Innanzitutto, potete scegliere tra apparecchi portatili o da incasso: i primi sono leggermente più piccoli ma comodi da spostare e portare con voi se vi trasferite o scegliete di acquistare uno ma avete una cucina già completamente arredata e fornita di elettrodomestici. I secondi sono un po’ più grandi e, oggigiorno, vengono installati in molte cucine anche al posto dei forni tradizionali.

Una volta scelta la tipologia che più si adatta alle vostre esigenze, dovrete valutarne le dimensioni, la potenza e i consumi (oltre che le funzioni extra come Grill e Crisp di cui abbiamo parlato sopra). Le dimensioni interne sono espresse in Litri: i microonde portatili generalmente variano dai 18 ai 30 litri, mentre quelli da incasso possono arrivare ai 35 (come termine di paragone pensate che i forni tradizionali hanno una capienza media di 60 litri).

Per quanto riguarda la potenza, invece, il consiglio è di non scendere sotto i 700 Watt se volete un forno a microonde di qualità; i consumi saranno, in ogni caso, di molto inferiori a quelli di un normale forno.

Chi ha bisogno del deumidificatore?

Macchie sul muro? Intonaco che si stacca o mobili che iniziano a marcire? Sensazione di un ambiente malsano? Stiamo ancora li a sopportare questa situazione..situazione che peggiora con il tempo, iniziamo a vedere condensa sui vetri, e la nostra sensazione di ambiente malsano si fa insopportabile, dovremo prendere una soluzione….

Il problema è che la quantità di umidità presente nell’atmosfera è eccessiva, e non riusciamo a fornire sufficienti ricambi d’aria al nostro ambiente. Dovremo ricorrere per forza di cose ad un aiuto tecnologico, un deumidificatore o un condizionatore d’aria.

Deumidificatore e condizionatore

Il primo riesce a ridurre la quantità di umidità presente nell’atmosfera facendola condensare grazie ad un circuito idraulico che genera bassa temperatura, e raccogliendo l’umidità, ora diventata acqua, in apposito contenitore, il secondo, oltre a regolare l’umidità presente, riesce a regolare anche la temperatura dell’ambiente, è pertanto una soluzione più raffinata, ma più costosa, se pensiamo che un climatizzatore costa anche 40 volte più caro di un deumidificatore!

C’è da aggiungere che oltre ai deumidificatori portatili meccanici, che possono assomigliare per grandi linee ad un frigorifero nel funzionamento, ci sono anche quelli che basano il loro funzionamento sulla presenza di materiali essiccanti, come il gel di silice, che grazie alla sua affinità con il vapore di acqua riesce ad assorbire l’umidità presente.
Chiaramente, ad un certo punto dovremo sostituire il materiale assorbente, qualunque esso sia, oppure “asciugarlo” volta per renderlo nuovamente efficace.

La nostra salute

Cosa dire, il vantaggio principale è questo, oltre a vivere in un ambiente sano, privo di zone umide che possono far crescere dei microorganismi, una buona regolazione dell’umidità ci permetterà di vivere in quella fascia che viene detta di “benessere termo-igrometrico”, che è individuata da valori ben specifici di umidità relativa, oltre che di temperatura. In questa fascia, il nostro corpo, avverte sensazione di benessere.

Ancora non lo hai comprato?

Tranquillo, esistono dei trucchi, che ti possono aiutare finché ti comprerai il tuo deumidificatore, ad esempio ricorda sempre di aprire le finestre dopo aver fatto la doccia, questo aiuterà a ridurre l’umidità relativa nell’ambiente, e risolverà molti problemi.

Se puoi ricorda anche di stendere i panni ad asciugare all’esterno, perché, ovviamente e banalmente, se i panni si asciugano, quell’umidità non può che essere finita nell’ambiente. L’isolamento corretto delle pareti, l’eliminazione dei ponti termici, non risolvono direttamente il problema dell’umidità bensì quello della condensa, che dipende anche dalla temperatura della parete. E tuttavia sono interventi costosi, molto più costosi di un deumidificatore, e si pensano per risolvere problemi più gravi.

Ma torniamo al nostro deumidificatore, il grande dubbio è fisso o portatile, ovviamente quello portatile potrà costare di meno, e avrà il vantaggio di poter essere utilizzato in più ambienti, dove meglio necessità. Tuttavia, quello fisso, funzionerà sicuramente meglio, avrà dimensioni maggiori ed efficacia superiore.

Come scegliere le sedie per l’ufficio

come scegliere le sedie per ufficio

Arredare il proprio ufficio senza una consulenza da parte di un professionista, potrebbe sembrare un’impresa difficile dato che esistono migliaia di modelli di arredi e accessori tra cui dover scegliere e, specialmente se si è all’inizio dell’attività, ecco perché vedremo come è possibile scegliere l’arredamento e le poltrone da ufficio giuste per il proprio ufficio. Come qualsiasi new entry nel mondo del lavoro che voglia far colpo sui propri clienti sa, è importante poter disporre di un ufficio proprio magari situato in un bel palazzo non troppo alla periferia della città in cui si vuole esercitare la propria professione ma nemmeno troppo al centro, dato che altrimenti si rischia di spendere troppo di affitto. Quando il locale che si vuole adibire a ufficio è spoglio, è necessario arredarlo e scegliere da soli tutti gli arredi e accessori non è certo facile, soprattutto sono scrivanie e sedie i due arredi che più mettono in crisi perché non si sa mai come abbinare e se abbinare le une alle altre o viceversa.

Nel mettere insieme però i vari complementi d’arredo e accessori è importante prestare attenzione al modo in cui si abbinano scrivanie e sedie ufficio per non rischiare di rendere la permanenza a lavoro decisamente scomoda. Infatti, è importante che il datore di lavoro possa garantire e tutelare il benessere dei suoi dipendenti oltre che proprio, e svolgendo un lavoro d’ufficio sedentario è inevitabile scegliere delle sedie ufficio che consentano di poter lavorare nella posizione corretta. Non si dovrebbe scegliere la poltrona ufficio solamente in base alla marca, o al colore o allo stile che si intende conferire all’ufficio stesso, ma per la propria comodità e in abbinamento alle scrivanie, per cui l’altezza delle sedie ufficio e quella delle scrivanie devono risultare compatibili per assicurare la comodità dei dipendenti.

Spesso a lavoro si tende ad assumere una postura scorretta, perché davanti al computer si tende a curvarsi in avanti per avvicinarsi di più allo schermo del computer, oppure si sta seduti troppo bassi rispetto all’altezza del computer stesso e ciò dipende dalle sedie su cui si lavora. Poltrone così non consentono di poter lavorare in una posizione eretta, mentre sul posto di lavoro è importante il benessere dei dipendenti per poter avere da loro un lavoro efficiente e una prestazione performante. Ci sono molti casi in cui le prestazioni dei propri dipendenti si riducono in qualità proprio perché l’ambiente lavorativo risulta poco salutare, ecco perché è necessario scegliere delle sedie ufficio che siano ergonomiche e che si adattino al corpo proprio per prevenire eventuali dolori lombari o cervicali.

Come scegliere le sedie

Il corpo umano dovrebbe poter svolgere le proprie mansioni comodamente e senza affaticarsi né rischiare dolori alla schiena a causa delle cattive posture assunte, per cui la scelta delle poltrone ufficio non può essere solo dettata da esigenze di stile o di design, soprattutto se il datore di lavoro mira a voler creare in ufficio un’atmosfera sana e rilassata. Le sedie quindi devono andare ben in coppia con le rispettive scrivanie, per cui quando si scelgono è sempre preferibile provare la seduta prima di acquistarle e di provarle in altezza con le scrivanie prescelte.

Perché usare la panca a inversione

perche usare la panca a inversione

Oggi si tende sempre più a voler rassodare e tonificare il proprio corpo nel migliore dei modi possibili e se non si ha tempo per andare in palestra tra un impegno di lavoro e l’altro, allora si vuole comporre in casa un proprio angolo dedicato allo sport e al fitness in cui non può di certo mancare la panca a inversione. Vediamo quindi perché viene usata la panca a inversione e come si usa. Non tuti sanno che quella panca che tanto odiamo usare in palestra ha un nome ben specifico e non si chiama solo panca ma si tratta della panca a inversione. E’ uno strumento di fitness che in pochi usano praticare, e soprattutto che in pochi preferiscono anche introdurre nel proprio angolo domestico dedicato allo sport. Infatti, oggi sempre più spesso si usa comporre la palestra dei propri sogni in casa propria così da avere comodamente a portata di mano tutti gli strumenti di fitness di cui si ha bisogno per allenarsi in modo costante e quotidiano.

Oggi sempre più gli impegni di lavoro e familiari ci coinvolgono in modo da non permetterci di andare in palestra a dedicarci al nostro benessere ecco perché si sceglie sempre più di introdurre gli attrezzi di fitness in casa per scolpire e tonificare il nostro corpo quando si desidera e soprattutto, quando realmente si ha il tempo necessario per farlo. In palestra come a casa propria è possibile usare la panca a inversione, ma a chi è in genere adatta la panca a inversione e come va usata? La panca a inversione è un attrezzo che viene usato oggi non soltanto dagli atleti professionisti, ma anche da chi ama praticare sport a livello amatoriale e ha bisogno di svolgere gli esercii sulla panca a inversione per alleviare diversi disturbi e malesseri che coinvolgono la colonna vertebrale.

La panca a inversione, infatti, fa stare sdraiati a testa in giù e permette il raggiungimento dell’inclinazione desiderata piano piano e in maniera assolutamente graduale. Si tratta, quindi, di uno strumento con il quale si può eseguire un tipo di trattamento di trazione della colonna vertebrale: dovendo stare a testa in giù, infatti, le articolazioni vengono sollecitate da una forza contraria rispetto a quella di gravità e che si rivela molto utile per alleviare e diminuire eventuali dolori alla schiena che ci affliggono ma anche per ottimizzare la capacità di orientamento nello spazio acquistando un più preciso senso dell’equilibrio. Proprio per questa sua funzione, a utilizzare la panca sono atleti professionisti come sciatori e piloti, che si allenano per raggiungere in modo veloce e facile il proprio equilibrio.

Come si usa la panca

Il trattamento con la panca è a oggi uno dei metodi ideali nonché il più naturale per alleviare un po’ i dolori alla schiena, ma è molto utile a migliorare la circolazione del sangue, a ridurre lo stress e la tensione del corpo dato che riesce ad agire sugli effetti che la forza di gravità esercita sul nostro organismo. L’uso della panca che inverte la polarità del corpo favorisce quindi, una maggiore irrigazione del sangue nei tessuti e ciò aiuta l’energia vitale a raggiungere in modo naturale tutti gli organi. L’esercizio con la panca a inversione riesce a lenire mal di schiena, diminuire lo stress quotidiano, riattivare la circolazione sanguigna, rinforzare le vene, aumentare l’ossigenazione del cervello, e contribuire al ringiovanimento cellulare dei tessuti.

Come si gioca con l’elicottero radiocomandato

elicottero radiocomandato

Quando si parla di giochi e di modellini e di gare tra modellini, si tende sempre a riservare questo divertimento ai ragazzi o ai bambini che da sempre si interessano ai modellini di macchine, aerei, treni radiocomandati, eppure si tratta di un intrattenimento che non è di loro esclusiva. Vediamo insieme come ci si diverte con un elicottero telecomandato. I modellini radiocomandati sono il mito dell’infanzia di chiunque: chi non ha mai preso in mano un radiocomando, magari di una macchinina, e si è divertito a farla correre o gareggiare addirittura in pista proprio come fosse un normale circuito automobilistico. Ebbene, il gioco con i modellini radiocomandati non è più, e da un bel po’ di tempo, una prerogativa dei giovani e dei bambini, ma anche degli adulti: non è insolito che l’interesse per questi modellini continui dopo l’adolescenza e si sviluppi diventando una vera e propria passione e magari che la passione possa portare una persona adulta a diventare costruttore o venditore di modellini radiocomandati.

Più facile che si continuino a preferire solo come hobby e motivo di svago, i modellini radiocomandati rappresentano un irresistibile gioco o vera attrazione cui né bambini né adulti sanno dire di no. Non si può mica rinunciare all’emozione di vedere in volo il proprio modellino di elicottero radiocomandato, ecco perché oggi la branca della modellistica non tratta solo di automobili ma anche di svariati altri mezzi di trasporto con cui qualsiasi adulto può divertirsi. Proprio questa possibilità di divertimento alternativo e anche un po’ infantile, permette di godersi l’avventura di telecomandare un elicottero. Però anche i modellini radiocomandati portano le loro spese, proprio come se fossero dei reali mezzi di trasporto che bisogna saper pilotare. Un elicottero radiocomandato per esempio, comporta delle spese che possono diventare esose se ha bisogno di una riparazione o di una sostituzione di pezzi.

Pilotare un modellino di elicottero telecomandato non è così semplice come si potrebbe pensare: proprio perché si tratta di un gioco che ha quasi le stesse caratteristiche e funzioni di un elicottero reale, bisogna prestare attenzione e tenerne una grande cura. Ecco perché prima di iniziare a ‘pilotare’ un elicottero, bisognerebbe conoscerne in maniera perfetta i diversi comandi, è necessario saper manovrare l’elicottero tramite il suo radiocomando se lo si vuole far decollare e poi ritornare a terra in tutta sicurezza. Diciamo che questo discorso sui comandi riguarda soprattutto chi è neofita di modellini radiocomandati e per i principianti, per cui all’inizio è preferibile scegliere un modellino di buona qualità ma che non sia troppo sofisticato: in pratica, è sufficiente che voli in modo corretto e per questo il radiocomando sarà fornito di un numero limitato di funzioni.

Come funziona elicottero telecomandato

Preferire un modello di elicottero più facile da manovrare agli inizi è sempre meglio ed è preferibile orientarsi verso quei modelli che sono forniti di un motore elettrico: questo anche perché eventuali riparazioni vorranno una spesa meno esosa. Inoltre, per non arrivare proprio impreparati al momento del decollo, non farebbe male dedicarsi alla lettura di qualche libro apposito o anche manuale che spieghino come funziona un elicottero radiocomandato e quali le manovra da impartire.

Come si misura l’umidità con un Igrometro

come si misura umidita con un Igrometro

Quando si inizia a percepire una temperatura molto più alta di quella effettiva è perché l’aria è satura di umidità e questo ci fa sentire una temperatura reale di 25 gradi come se fosse di 28 gradi o più. Si tratta di una caratteristica peculiare dell’umidità, ecco perché oggi si usa misurare la quantità di umidità presente nell’atmosfera attraverso uno strumento specifico, l’igrometro. D’estate si sa che spesso accade di sentire più caldo di quel che si dovrebbe e questo è dovuto all’alto tasso di umidità presente nell’aria che fa percepire anche temperature non eccessive come se lo fossero perché l’aria è satura di umidità. Non tutti sanno che esiste da qualche decennio uno strumento in grado di misurare queste quantità di umidità che impregnano l’aria e si chiama igrometro.

Se non si sa esattamente cosa sia un igrometro, si potrebbe cercare di capire a che serve tramite una facile e semplice etimologia della parola che subito fa capire che si tratta di uno strumento che ha a che fare con l’acqua e questo ce lo dice il suffisso ‘igro’ che significa acqua e infatti, l’umidità è acqua condensata nell’aria che tende ad appesantirla. L’igrometro come si può supporre, è un mezzo di cui ci si serve soprattutto quando le temperature tendono ad aumentare, quindi soprattutto durante l’estate quando è più che necessario conoscere la quantità di umidità che infesta l’aria. L’umidità è provocata dalla presenza di vapore acqueo e proprio perché si tratta di una grandezza che non si può misurare in modo diretto e che quindi si può solo derivare da altre misurazioni, si usa l’igrometro per riuscire a ottenerla. Per esempio, è possibile derivare la misura dell’umidità valutando altre occasioni in cui agisce.

Il tasso di umidità quindi, si può conoscere solo tramite derivazioni in cui si utilizza igrometro digitale per arrivare a determinare con maggiore o minore precisione quanta umidità si trova nell’aria in un preciso momento. Il risultato cui perviene questo strumento è decisivo: per rilevare la presenza del vapore acqueo nell’atmosfera riesce attraverso diversi modi di valutazione di altri fenomeni in cui è coinvolta l’umidità, a giungere al vero valore dell’umidità e a quelli che sono i suoi effetti. Se si effettuano dei rilevamenti in base al potere comune a molte sostanze di cambiare il proprio stato e aumentare o ridurre il proprio volume, si riuscirà a pervenire al calcolo del tasso di umidità che infesta l’atmosfera in quel momento.

L’umidità quindi, si ottiene derivandola da altri fenomeni e non è una grandezza che si può misurare in modo diretto o usando altri mezzi anche i capelli: si sa che i capelli subiscono la presenza dell’umidità e da lisci tendono ad arricciarsi diventando al tatto quasi bagnati e questo è un modo per valutare il livello di umidità. Naturalmente l’igrometro non può essere usato con leggerezza né può essere affidato a mani inesperte che non ne capiscono niente di misurazioni indirette: per conoscere di preciso la quantità di umidità che appesantisce l’aria, non bisogna procedere in modo tradizionale ma per ‘derivazioni’ e per calcoli che solo chi è già esperto della materia può comprendere appieno e realizzare.

Perché usare le batterie ricaricabili

usare le batterie ricaricabili

Oggi le usano praticamente tutti dato l’alto numero di apparecchi elettronici che si utilizzano ogni giorno e anche perché le batterie ricaricabili si rivelano decisamente utili: da quando sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana, è impensabile continuare ad alimentare gli apparecchi che usiamo ogni giorno senza batterie ricaricabili. Vediamo perché tutti dovrebbero usufruire della potenza delle batterie ricaricabili. Fin da quando sono state immesse in commercio, le batterie ricaricabili si sono rivelate molto utili perché, rispetto a delle normali batterie, quelle ricaricabili oggi possono offrire una durata e una performance superiori, ma naturalmente ciò varia a seconda del tipo di batterie di cui si ha necessità e per quale tipo di apparecchio le si deve usare. Di sicuro, appena introdotte, le batterie ricaricabili ebbero un vero e proprio successo di pubblico che vide in queste batterie l’opportunità anche di spendere meno rispetto all’acquisto costante di batterie normali.

Introdurre sul mercato la batteria ricaricabile ha significato proporre al pubblico una vera e propria piccola rivoluzione tecnologica perché queste batterie si prestano in modo naturale a poter essere usate e riutilizzate finché possibile e proprio per questo chi acquista questa tipologia di batterie ne risparmia anche in termini economici. Infatti, acquistare ogni volta ex novo delle batterie nuove è una spesa ingente che non si può fare sempre soprattutto pensando che di lì a poco tempo le batterie saranno di nuovo inservibili e si dovranno riacquistare d’accapo. L’acquisto di batterie nuove, destinate anche a essere sfruttate meno e a durare poco rispetto ai reali bisogni del consumatore, oggi è una spesa che si può facilmente evitare proprio grazie all’introduzione delle batterie ricaricabili.

Rispetto alle tradizionali, le batterie ricaricabili non presentano il ‘difetto’ di scaricarsi o meglio, si scaricano ma è possibile ricaricarle per usarle sempre, anzi, si raccomanda di usarle al massimo fin quando hanno ancora un po’ di energia. I primi cicli di carica e ricarica di queste batterie sono molto importante ed è meglio seguire attentamente le istruzioni per assicurarsi una performance eccellente nel tempo che duri più a lungo possibile, per cui è sempre preferibile controllare la durata della carica iniziale e il tempo massimo che le batterie impiegano per la ricarica. Le batterie ricaricabili, infatti, vanno ricaricate ogni volta che sono scariche completamente, mai quando hanno ancora un po’ di ricarica, perché altrimenti iniziano a manifestare un deficit di prestazioni.

La differenza con le batterie normali

Quindi quando si acquistano le batterie ricaricabili bisogna seguire le istruzioni sulla confezione e saper imparare a usarle bene: la prima regola è di evitare di ricaricarle quando conservano un po’ di energia, la seconda è quella di fare attenzione a non ricaricarle troppo, nel senso di superare il tempo necessario della ricarica. La terza regola è quella di lasciarle riposare dopo la ricarica perché non vanno usate ancora ‘calde’, infine non bisogna lasciarle inutilizzate per molto tempo. Esistono anche delle batterie ricaricabili che si distinguono dalle altre per la bassa auto scarica e che si possono usare già non appena acquistate perché sono già cariche. Le batterie ricaricabili, in breve, sono la scelta ideale per quegli apparecchi che necessitano di un alto potere di carica.

Telefono cordless: quando senza fili è bello

telefono cordless

Una volta rappresentava una vera e propria rivoluzione: poter vagare per casa con il telefono senza dover portare con sé la base e senza dover stare attenti alla lunghezza del filo è sembrato per molto tempo un’invenzione fantastica finché non è rientrata nella vita di tutti i giorni diventando qualcosa di normale. Vediamo cosa rappresentava e cos’è il telefono cordless. Come qualsiasi altro cambiamento che ha apportato la tecnologia alla nostra vita quotidiana, il telefono cordless dopo un primo iniziale periodo in cui non solo rappresentò una reale rivoluzione ma un progresso tecnologico particolarmente importante che segnò l’inizio dei telefoni senza fili.

Oggi è entrato di diritto nella nostra quotidianità e ne fa parte in maniera ormai naturale, tanto che sembra che il telefono cordless sia stato sempre presente nelle nostre vite, quando non è così. Il telefono senza fili negli anni ’90 era solo un gioco che si faceva tra bambini e poi è diventato realtà prendendo il nome di telefono cordless, una parola inglese che indica letteralmente l’assenza totale dei fili che collegano il telefono alla sua base e alla presa telefonica. Ben presto sono stati definiti senza fili tutti quei telefoni in cui mancano i fili che li collegano alla base. A questo punto la domanda sorge spontanea: se sono privi di fili come fanno a funzionare?

In realtà, questi telefoni funzionano perché la base, su cui il cordless viene riposizionato ogni volta che si finisce una conversazione, è direttamente collegata alla linea telefonica. Questa base serve principalmente a permettere la ricarica delle batterie del telefono. In genere, il telefono cordless non si caratterizzano per una portata particolarmente ampia, però i modelli basilari tradizionali si possono tranquillamente usare entro un raggio di cento metri.

Precursori dei più moderni cellulari, i telefoni cordless sono risultati subito molto maneggevoli e pratici da usare perché hanno permesso una libertà di movimento stando al telefono che prima non era nemmeno immaginabile, così come non era pensabile che dai cordless poi si giungesse ai moderni cellulari e poi agli smartphone. Molto pratici e facili da usare, di telefoni cordless ne esistono sul mercato di modelli diversi che vanno da quelli più classici e tradizionali fino a quelli dotati di display a colori e ai cordless VoIP che consento addirittura di sfruttare il collegamento a Skype senza per forza passare dal computer e grazie proprio alla tecnologia all’avanguardia che sta alla base di questi telefoni, usati anche per inviare messaggini a mo’ di chat. Tra i cordless è possibile anche optare per quei modelli multipli ovvero quelli in cui è possibile collegare a un’unica base più apparecchi.

Prima dei cellulari c’erano i cordless

La scelta del telefono cordless più adatto alle proprie esigenze: poiché i telefoni cordless possono essere dotati di svariate funzioni, prima di procedere all’acquisto è preferibile prendere in considerazione tutte le finzioni tecniche che ci si aspetta da un telefono cordless. Per esempio, se si vuole un cordless che restituisca un suono di ottima qualità bisogna prendere in considerazione i modelli High Sound Performance, oppure quelli con la dicitura High Definition Sound Performance, che offrono una qualità del suono ancora maggiore rispetto a quella dei telefoni tradizionali. I cordless con il viva voce, invece, sono molto più adatti a essere usati in ambienti lavorativi in cui è necessario che più persone debbano ascoltare e partecipare a una telefonata aziendale.

L’utilità del navigatore satellitare

utilita del navigatore satellitare

Grazie al successo e alla ampissima diffusione di smartphone e tablet dotati di sistemi GPS, sono andate aumentando anche le vendite del navigatore satellitare che oggi si rivela molto utile per potersi orientare in un posto che non si conosce o anche per arrivare ovunque anche se non si conosce la strada. Vediamo come scegliere quindi il navigatore satellitare più idoneo alle proprie esigenze. Il navigatore satellitare da quando è stato immesso sul mercato ha subito riscontrato un notevole successo di pubblico dato che permette di poter arrivare in qualsiasi luogo anche senza conoscere la strada: la funzione principale infatti del navigatore è proprio quella che tramite collegamenti GPS e satellitari, riesce subito a calcolare il percorso ottimale per andare nel posto prescelto.

Ovviamente le coordinate di inizio e fine percorso vanno immesse a mano, però tutto il resto, ovvero l’itinerario più veloce e più semplice da percorrere, lo calcola in meno di 2 secondi propri questo dispositivo che è possibile installare nella propria auto. Oggi poi il progresso tecnologico ha permesso al tipo tradizionale e più classico di navigatore satellitare di evolversi per cui nei negozi specializzati è possibile trovare numerosi e diversi modelli di navigatore e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Come poter effettuare la scelta più giusta è presto detto: bisogna prendere in considerazione alcune funzioni e caratteristiche tecniche che si vorrebbero trovare nel proprio navigatore satellitare preferito. Quindi per evitare di procedere a un acquisto errato, vediamo quali sono le principali e basilari caratteristiche che dovrebbe avere un qualsiasi navigatore.

Considerando che il navigatore satellitare non funziona senza un buon hardware la prima caratteristica da dover valutare prima dell’acquisto è la dimensione dello schermo. In genere, i navigatori satellitari migliori sono quelli dotati di un display da 4,3 pollici perché riescono a offrire un buon compromesso fra spazio e chiarezza delle informazioni, nonostante ciò molti consumatori propendono decisamente per quelli con schermo da 5 pollici perché risultano più comodi da consultare. Se si punta ad ottenere il massimo comfort di visualizzazione allora sarebbe conveniente anche considerare un navigatore dallo schermo di 7 pollici anche se, in questo caso, lo spazio richiesto è nettamente maggiore.

Come effettuare la scelta migliore

Se avete problemi di spazio sul cruscotto, la scelta dovrebbe ricadere su navigatori da schermi di 3,5 pollici. Insieme alla dimensione, va considerato anche lo spazio per l’eventuale supporto su cui si intende collocare il navigatore, inoltre altre caratteristiche da prendere in considerazione per il proprio acquisto sono la possibilità di riproduzione dei file multimediali tipo foto, video o musica, se si desidera un navigatore con Bluetooth così da poterlo interfacciare con eventuale smartphone o tablet e usarlo come altoparlante. Per la riproduzione dei file multimediali, bisogna puntare l’attenzione sulla qualità del lettore di memory card SD, che serve per caricare dati nel navigatore. A questo proposito, va considerato anche il software del navigatore: la maggior parte dei dispositivi satellitari di fascia media già ha caricate le principali mappe geografiche che possono servire, ma ovviamente ci sono anche dispositivi che forniscono mappe di tutte le nazioni particolareggiate.

Quando è preferibile avere una bilancia pesapersone

bilancia pesapersone

E’ di sicuro l’elettrodomestico più amato e più odiato dalle persone a seconda del rapporto che vi si instaura da subito: la bilancia pesapersone si trova in qualsiasi casa eppure non tutti gli abitanti sono molto favorevoli al suo uso. Anche se rappresenta croce e delizia delle persone, la bilancia serve più che controllare il peso per capire quanto si è in salute o meno. E’ inevitabile che a un certo punto dell’anno si debbano fare i conti del proprio modo sregolato di alimentarsi e questi conti tutti siamo abituati a farli iniziando proprio dalla bilancia pesapersone. Di sicuro la bilancia è uno degli elettrodomestici più popolari che si trovano nelle case di tutti i consumatori e purtroppo proprio per il rapporto conflittuale che si può instaurare, non sempre viene usata per timore di scoprire quanto poco in salute si è in quel periodo della propria vita.

Diciamo che non è sempre necessario effettuare la misurazione del proprio peso ogni giorno: anche gli esperti della nutrizione insistono col dire che pesarsi sulla bilancia pesapersone ogni giorno è inutile, per cui è preferibile farlo a inizio o a fine della settimana in cui ci si rimette a regime alimentare equilibrato senza concedersi più di uno sgarro. La bilancia quindi, mostra tutta la sua utilità proprio quando si decide di seguire particolari e stretti regimi alimentari dietetici che sarà il medico a raccomandare in base alla salute del paziente. E misurare il peso corporeo una volta a settimana è più che sufficiente per avere un’idea dell’efficacia o meno della dieta che si sta seguendo. Attenzione però a non pensare di seguire un regime alimentare molto severo da soli: la dieta infatti, non si deve seguire solo per fattori estetici o per rientrare in abiti che non si riusciva più a indossare, ma prima di tutto va eseguita per la propria salute e per mettere a posto tanti piccoli e grandi fattori organici che potrebbero non trovarsi ai giusti livelli, come per esempio trigliceridi, colesterolo e ferro, per cui è meglio porre ai ripari da subito seguendo un regime alimentare serio e che apporti effettivamente tutti i principi nutritivi di cui il nostro corpo ha bisogno per funzionare bene.

Al di la della voglia di usare la bilancia pesapersone una o più volte alla settimana per riscontrare quanto sia efficace la dieta che si è iniziata da poco, bisogna sapere che oggi i negozi di elettrodomestici sono forniti dei più vari e svariati modelli di bilancia pesapersone e forse chi ha solo bisogno di una normale e tradizionale bilancia che indichi il peso, si può trovare in difficoltà nella scelta. Poiché la bilancia dev’essere vissuta e vista come un utile alleato nel dimagrimento, è bene sceglierla secondo le proprie necessità senza seguire i consigli di amici o parenti ma solo il proprio gusto e le proprie esigenze.

I diversi modelli di bilance

Per esempio, oggi è possibile sapere tramite il peso della bilancia la composizione del proprio organismo in termini di massa magra e massa grassa, e addirittura è anche possibile capire quanta ritenzione liquida si soffre. Infatti, i tessuti adiposi trattengono acqua nelle cellule che inevitabilmente gonfia il corpo e per questo le diete servono prima di tutto per eliminare questo problema della ritenzione idrica e poi servono per colpire il grasso in eccesso. Questi parametri oggi sono subito acquisiti dalle moderne bilance pesapersone che sul proprio display subito calcolano queste percentuali, con più o meno qualche imprecisione. I modelli di bilancia quindi, vanno dalle tradizionali con l’ago, che restano le preferite dato che a oggi sono quelle più resistenti e più precise, a quelle più tecnologiche dotate di display elettronico e che possiamo anche collegare allo smartphone o al tablet.

Passeggini leggeri: perché

Passeggini leggeri perché

Inevitabile quando si aspetta un figlio volersi organizzare prima della sua nascita con tutto quel che serve per poterlo accogliere nel mondo nel migliore dei modi e questo significa anche preparargli una cameretta accogliente e confortevole e dotarsi di tutti gli accessori e i mezzi che serviranno a garantirgli sicurezza e comfort durante le trasferte fuori casa come i passeggini leggeri. Vediamo come scegliere il passeggino leggero più adatto alle proprie esigenze. Cosa aspettarsi quando si aspetta il primo figlio?

Sicuramente di doversi occupare del suo benvenuto nel mondo accogliendolo nel miglior modo possibile il che significa non solo preparargli una bella e accogliente cameretta con tutti gli accessori che serviranno per la sua sicurezza e per il suo comfort, ma anche pensare alla sua sicurezza fuori casa e a come portarlo in giro con sé quando sarà il momento opportuno. Bisogna quindi, pensare anche al tipo di passeggini leggeri che si vorranno usare per assicurare a se stesse e al bebè una trasferta comoda e una passeggiata con tutti i comfort possibili. Addio allo scambio di passeggini con amiche o sorelle che hanno figli grandi e che sono disposte a regalarci il passeggino usato: oggi esistono in negozi specializzati migliaia di modelli di passeggini leggeri anche a buon prezzo, che è inutile accontentarsi del passeggino usato.

Di sicuro la scelta tra passeggini è difficile per stabilire quale potrà essere il migliore veicolo che ospiterà il proprio bimbo: in realtà, per poter classificare i diversi passeggini non c’è bisogno di prendere in considerazione tutte le caratteristiche tecniche che li contraddistinguono, ma limitarsi a considerare alcune in particolare. Per esempio, tra le varie tipologie di passeggino si contraddistingue dagli altri il passeggino reclinabile ultraleggero, oppure il cosiddetto tre in uno, il passeggino 3 ruote e il 4 ruote, sempre dotati di molti accessori: la scelta dipende anche dall’utilizzo che se ne farà. Se si ha intenzione di usare il passeggino per molto tempo, è preferibile che si tratti di un modello leggero e reclinabile che permetta di fare assumere al bambino la posizione distesa, così quando il bebè dorme sarà sufficiente abbassare lo schienale per farlo stare più comodo. Se invece si vuole usare il passeggino al sesto mese di vita del bebè, basta sceglierne uno che offra lo schienale reclinabile.

Come scegliere il passeggino

Ciò che più preoccupa le neomamme è che nel passeggino il bimbo possa viaggiare sicuro, ecco perché bisogna sempre controllare il sistema di sicurezza offerto dai vari modelli e accertarsi che le cinture di sicurezza si allaccino ben stese e che siano quintuple. Il sistema di sicurezza di un passeggino va usato sempre anche se il bambino sembra avere un carattere tranquillo perché crescendo non si sa mai quanto irrequieto possa diventare e allora è meglio avere pronto il giusto sistema di sicurezza che possa frenarlo un po’. Infatti, se il bebè si mostra particolarmente vivace è importante che il passeggino assicuri che il bambino non possa cadere, girarsi o lanciarsi fuori senza essere frenato nella sua voglia di esplorare il mondo esterno.

Come scegliere le scarpe trekking

scegliere le scarpe trekking

Quando si è patiti di escursioni e di montagna non si può prescindere dall’effettuare una bella escursione senza munirsi dell’equipaggiamento necessario che include naturalmente anche le scarpe: la scelta delle scarpe trekking non è mai così facile e immediata come può sembrare, ecco perché di seguito vedremo come poter trovare e valutare il modello di scarpe più adatto alle proprie esigenze. Scegliere le scarpe per la montagna oggi non è così facile e anzi può diventare addirittura più difficile della scelta di un paio di scarpe normali per tutti giorni, perché le scarpe da montagna, anche note come scarpe trekking, devono tenere il piede non solo al sicuro da eventuali scivoloni che is possono pendere, ma anche al caldo e il piede deve essere sicuro da sollecitazioni e da botte che si possono prendere lungo il tragitto dell’escursione.

Inoltre, il piede deve sentirsi effettivamente comodo e coccolato dalle scarpe trekking con cui dovrà affrontare discese e salite impervie. Insomma, le scarpe trekking devono poter essere in grado di rimanere intatte e di assicurare una buona tenuta e aderenza sui terreni più disastrati, come quelli di una montagna o di un percorso escursionistico a valle. Ecco perché la scelta delle scarpe da montagna è importante secondo il tipo di uso che se ne farà. E’ proprio in base ai diversi utilizzi che oggi, nei negozi di scarpe e in quelli specializzati per gli sport di montagna e all’aria aperta, è possibile trovare diversi modelli di scarpe trekking che sono classificate come Alte, Mid o Basse, ci sono poi quelle specifiche per praticare sport come alpinismo e avvicinamento e anche le scarpe per trail running, che si distinguono a seconda delle caratteristiche di flessibilità e calzata ricercate.

Le scarpe trekking sono ovviamente dotate di una certa flessibilità che dev’essere superiore alle normali scarpe e, come accennato, devono dimostrare una calzata molto più confortevole del solito e proprio in base a queste due caratteristiche principali oggi è possibile scegliere tra i scarponi trekking alti, che più di altre riescono a offrire una maggiore protezione del piede e della caviglia per cui risultano maggiormente idonee per percorrere sentieri di medio livello come strade ferrate e sentieri alpinistici. Ci sono poi le carpe trekking mid che si differenziano per l’altezza contenuta che le rende più adatte a percorrere sentieri un po’ elastici e più facili.

Quale modello preferire

Le scarpe trekking basse infine, consento un livello maggiore di libertà di movimento rispetto ai primi due tipi e assicurano un peso molto più leggero e contenuto, per questo sono le scarpe più idonee a essere utilizzate più frequentemente e per molteplici attività da poter compiere sua sia in un ambiente montano che urbano. Le scarpe adatte a sport come alpinismo e avvicinamento sono delle scarpe trekking che presentano una flessibilità minore ma una calzata più tecnica grazie alla presenza di una suola speciale che al tatto risulta più rigida e che deve consentire una maggiore stabilità anche su appoggi di spazio minimo. Si tratta quindi, di scarpe trekking alte di massima protezione adatte ai percorsi decisamente impegnativi e da poter usare in tutte le stagioni.